Educazione alimentare dei bambini, perché è importante

L’educazione alimentare dei bambini rappresenta un investimento nella loro salute futura e nel loro benessere generale. La capacità di riconoscere e distinguere sapori e odori esiste ancor prima della nascita, infatti gusto e olfatto sono già attivi durante gli ultimi mesi di gravidanza. Nei primi anni di vita si scopre cosa piace e cosa no, quindi cambiare abitudini dopo aver cominciato a frequentare la scuola risulta più difficile. Attraverso un approccio pratico e guidato da esperti, è possibile fare la differenza nel modo in cui le giovani generazioni si rapportano al cibo. In questo articolo esploreremo in profondità come si può educare a un modo di mangiare corretto ponendo particolare attenzione alle esigenze nutrizionali dei bambini.

Indice

1. Che cos’è l’educazione alimentare?

Imparare ad alimentarsi correttamente non vuol dire solo saper scegliere cibi sani ma conoscere i valori nutrizionali dei diversi alimenti ed essere consapevoli delle proprie esigenze fisiche. Per i più piccoli, che non sono ancora capaci di fare scelte consapevoli a tavola, significa educare a prediligere cibi che favoriscano una crescita ottimale. Alcuni semplici esempi validi per la maggior parte dei bambini sono i frutti ricchi di vitamine, le verdure piene di minerali, i cereali integrali per procurarsi energia e proteine magre utili alla costruzione muscolare. Non sempre, tuttavia, è semplice organizzare pasti equilibrati, che prevedano il corretto apporto di tutti i nutrienti essenziali. In quest’ottica, la figura del nutrizionista risulta determinante, anche per insegnare tali principi fondamentali ai bambini in modo creativo e coinvolgente. Una strategia può essere, ad esempio, quella di guidarli a comporre un piatto colorato, spiegando loro il valore nutrizionale di ciascun colore rappresentato dagli alimenti.

2. Guida pratica all’educazione alimentare dei bambini

Come educare i bambini a mangiare bene? Il percorso per insegnare ai bambini a mangiare in modo corretto inizia con l’esempio degli adulti e si arricchisce di pratiche quotidiane. I genitori che scelgono di consumare spuntini e pasti a bassa densità energetica, anziché prodotti lavorati o precotti, caratterizzati da una composizione sbilanciata in termini di qualità dei nutrienti, sono sicuramente un esempio da seguire. Si possono introdurre nuovi cibi in modo fantasioso, ad esempio tagliando la frutta a forme divertenti oppure organizzando un “piccolo chef” in cucina per far partecipare i bimbi attivamente alla preparazione dei pasti. Un’altra strategia efficace è quella di coinvolgere i propri figli quando si fa la spesa e insegnare in quell’occasione come riconoscere i prodotti freschi e di stagione.

Chi può fare educazione alimentare?

Sebbene i nutrizionisti svolgano un ruolo centrale, fornendo piani alimentari su misura e consigli basati su solide conoscenze scientifiche, l’educazione alimentare è una responsabilità condivisa. Gli insegnanti possono integrare nozioni di nutrizione nel curriculum scolastico, mentre i genitori sono i primi modelli di riferimento per i bambini. Collaborare come comunità può amplificare l’efficacia del messaggio, creando un ambiente di supporto per le scelte salutari.

3. A cosa serve l’educazione alimentare?

Si stima che la neofobia sia ancora minima a partire dai 6 mesi ma cresca con il passare degli anni. Come è risaputo, i bambini hanno una maggiore riluttanza ad assaggiare in particolare le verdure. L’educazione alimentare dei bambini mira principalmente:

  • a fomentare l’instaurazione di un rapporto equilibrato tra i più piccoli e il momento del pasto,
  • a prevenire obesità e malattie croniche,
  • a sostenere lo sviluppo fisico e cognitivo,
  • a migliorare la concentrazione e le prestazioni scolastiche.

Per quanto riguarda l’ultimo punto, basti pensare al miglioramento dei livelli di energia e attenzione in classe seguito all’introduzione di una colazione bilanciata, ricca di cereali integrali e frutta.

4. Strategie per avvicinare i bambini al cibo sano

Come avvicinare i bambini al cibo sano? Per trasformare l’alimentazione in un’esperienza positiva, è cruciale presentare il cibo come una fonte di piacere e scoperta. La fantasia aiuta molto: ad esempio i piccoli associano ai supereroi un’alimentazione sana, che include alimenti semplici e genuini e non grassi ed elaborati come potrebbero essere delle patatine fritte.

Un approccio può essere l’organizzazione di laboratori didattici dove i bambini imparano a preparare semplici piatti salutari. Un’alternativa sono le visite didattiche in aziende agricole locali per mostrare da dove proviene il cibo. In alcune scuole, si è sperimentato l’effetto positivo della creazione di un orto didattico grazie al quale osservare la crescita delle piante e comprendere il ciclo della vita degli alimenti dal seme al piatto. Questi progetti non solo educano sulla nutrizione ma anche sul rispetto dell’ambiente e sulla sostenibilità. Inoltre, possono aumentare l’apertura verso alimenti che altrimenti potrebbero rifiutare.

Il ruolo della scuola, della famiglia e del nutrizionista

Il coinvolgimento di famiglie, scuole, professionisti della salute e della comunità nel suo insieme, può consentire di porre le basi per lo sviluppo di abitudini alimentari sane che dureranno una vita. Creando ambienti in cui i bambini sono esposti a una varietà di prodotti salutari e apprendono l’importanza di una nutrizione equilibrata, li equipaggiamo con gli strumenti necessari per prendere decisioni informate riguardo alla loro salute.

L’importanza di non trascurare l’educazione alimentare dei bambini

L’investimento in questa attività va oltre il singolo individuo poiché contribuisce alla salute pubblica e alla riduzione delle malattie legate alla dieta nella società. Quando i bambini imparano a valorizzare e a godere dei prodotti alimentari salubri, sono maggiormente in grado di resistere alle tentazioni di mangiare qualcosa che non fa loro bene.

Se vuoi iniziare un percorso con tuo figlio per educarlo all’alimentazione corretta, mettiti in contatto con gli esperti del Centro Salute Prevenzione per ricevere una consulenza personalizzata.