Che cos’è la gonartrosi bilaterale con addensamento dei piatti tibiali

La gonartrosi bilaterale è un disturbo articolare comune, particolarmente diffuso nelle fasce di età avanzata, principalmente sopra i 65 anni, ma non esclusivo di queste. Si manifesta con il deterioramento della cartilagine delle ginocchia, influenzando entrambe le articolazioni in modo simmetrico. Le cause possono variare dall’usura dovuta all’età, a infortuni pregressi fino a predisposizioni genetiche che aumentano la suscettibilità individuale. In un precedente articolo abbiamo spiegato cos’è la gonartrosi monolaterale, anche chiamata artrosi del ginocchio. Qui ci proponiamo di fornire un’analisi sulla gonartrosi bilaterale, soffermandoci sul fenomeno dell’addensamento dei piatti tibiali. Esamineremo le origini, i sintomi, i trattamenti e le strategie per gestire questa patologia nel modo più efficace possibile.

Indice

1. Che cos’è la gonartrosi bilaterale al ginocchio?

Che cosa vuol dire “gonartrosi bilaterale”? Il termine descrive la degenerazione cartilaginea che colpisce simultaneamente entrambe le ginocchia. Il tessuto cartilagineo è essenziale per il corretto funzionamento dell’articolazione. La cartilagine agisce come un cuscinetto morbido che facilita i movimenti e assorbe gli impatti. Nella gonartrosi, questo strato si assottiglia progressivamente, fino a causare attrito tra le ossa e provocando dolore, infiammazione e ridotta mobilità. La condizione può peggiorare a causa di fattori esterni come l’obesità o attività fisiche e lavorative particolarmente gravose per le articolazioni. Inoltre, può dipendere anche da malformazioni anatomiche, come il ginocchio varo e il ginocchio valgo, che sono fattori di rischio significativi per l’insorgere della malattia. La comprensione approfondita di questa patologia è cruciale per individuare le terapie più appropriate e mitigare i sintomi.

I sintomi della gonartrosi bilaterale

I sintomi possono essere molteplici. Tra quelli più frequenti:

  • dolore cronico ad entrambe le ginocchia, che aumenta dopo l’attività fisica. Con il progredire della malattia, il dolore può essere presente anche dopo minimi movimenti;
  • rigidità delle articolazioni. Si manifesta dopo periodi prolungati di immobilità (ad esempio al mattino appena svegli o dopo un lungo viaggio seduti);
  • gonfiore e arrossamento delle ginocchia;
  • sensazione di calore all’interno delle ginocchia;
  • rumori articolari durante i movimenti (scricchiolii e crepitii);
  • andatura zoppicante.

2. Gonartrosi bilaterale con addensamento dei piatti tibiali

In questo contesto, l’addensamento dei piatti tibiali è un fenomeno comune. Si verifica quando le ossa tibiali superiori subiscono un ispessimento in risposta all’aumento di carico e stress articolare. Questo adattamento osseo può portare a ulteriori complicazioni come dolore più intenso e maggiore rigidità. Infatti, il piatto tibiale è una delle componenti fondamentali dell’articolazione del ginocchio. Se si ispessisce, la mobilità del ginocchio e quindi degli arti inferiori può diventare difficile.

È importante monitorare la condizione attraverso tecniche diagnostiche avanzate come la risonanza magnetica o la radiografia. Questi esami permettono di valutare l’entità dell’ispessimento. In base ai risultati, il trattamento può essere adeguato e potrebbe includere modifiche dello stile di vita ed interventi fisioterapici mirati.

3. Come rallentare la gonartrosi?

È essenziale adottare un approccio proattivo per rallentare la progressione della gonartrosi. Questo può comprendere il mantenimento di un peso corporeo ideale e una dieta equilibrata ricca di nutrienti antinfiammatori. È importante eseguire regolarmente esercizi fisici adatti e sottoporsi a trattamenti specifici di fisioterapia e osteopatia. Inoltre, l’uso di supporti ortopedici e la partecipazione a programmi di educazione al paziente possono migliorare la gestione di questa condizione.

Per rallentare il deterioramento della cartilagine, è fondamentale sapere anche cosa non fare con l’artrosi al ginocchio. È consigliabile evitare sport ad alto impatto, movimenti ripetitivi che stressano le articolazioni e il sovraccarico di peso quotidiano. La consulenza con un fisioterapista o un personal trainer specializzato può aiutare a identificare le attività sicure e quelle da limitare.

4. Come si cura la gonartrosi al ginocchio?

Il trattamento della gonartrosi bilaterale al ginocchio può variare in base alla severità dei sintomi e alle condizioni specifiche del paziente. Le opzioni terapeutiche includono:

  • terapie farmacologiche con antinfiammatori            non steroidei (FANS)            e antidolorifici;
  • terapie manuali come l’osteopatia e la fisioterapia;
  • trattamenti conservativi con tecarterapia per ridurre dolore e infiammazione;
  • metodologie innovative come la magnetoterapia e le onde d’urto;
  • infiltrazioni di acido ialuronico;
  • tecniche di medicina rigenerativa come iniezioni di PRP o cellule staminali;
  • interventi chirurgici. L’artroplastica è un’opzione iniziale poco invasiva che prevede la pulizia delle cartilagini. Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario l’impianto di protesi al ginocchio.

5. Trattamenti al Centro Salute Prevenzione

Gestire la gonartrosi bilaterale richiede un approccio olistico che consideri sia le terapie mediche che correzioni comportamentali. È vitale per i pazienti cogliere la complessità di questa patologia e collaborare con i professionisti della salute per personalizzare il trattamento. Mantenere un dialogo aperto con il proprio terapeuta e partecipare attivamente alla gestione della propria salute può fare una grande differenza. Attraverso l’integrazione di cure avanzate e buone abitudini, è possibile mantenere un’alta qualità di vita. Gli esperti del CSP sono pronti a seguire il paziente sotto ogni aspetto, con strumenti all’avanguardia e piani terapeutici personalizzati.