Tipologie di dieta del digiuno intermittente e controindicazioni
Hai difficoltà a perdere peso e tornare in forma, un lungo percorso di dimagrimento graduale ti spaventa e vorresti tentare la dieta del digiuno intermittente? Forse qualche amico o collega te ne ha parlato e i risultati visibili e rapidi che ha ottenuto ti hanno colpito. Attenzione, però, ai metodi dimagranti fai da te, infatti se non conosci il tuo quadro clinico la dieta sbagliata potrebbe portarti problemi di salute anche seri.
In questo articolo vogliamo parlarti di come si fa il digiuno intermittente e delle controindicazioni da non sottovalutare.
Indice
1. Digiuno intermittente come funziona ⇧
Il digiuno controllato è un modello alimentare che si basa su cicli regolari di digiuno e assunzione di cibo, focalizzandosi più sul “quando” mangiare piuttosto che su cosa ingerire. Questa strategia può variare in intensità e durata, dai popolari metodi 16:8 e 5:2 fino a forme più estreme come il digiuno di 24 ore, una o due volte alla settimana. Ogni metodo si adatta a differenti stili di vita e obiettivi personali, siano essi la perdita di peso o il miglioramento della salute metabolica.
Come si fa il digiuno intermittente?
Secondo la dieta del digiuno intermittente, i passaggi principali da seguire sono:
- selezione del metodo. Valutare le proprie esigenze di salute, preferenze alimentari e obiettivi per scegliere il metodo più adatto;
- pianificazione dei pasti. Durante le finestre di alimentazione, è determinante consumare pasti nutrienti e ben bilanciati che forniscono proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali essenziali;
- consistenza e monitoraggio. Mantenere una routine regolare aiuterà a stabilizzare i risultati e a modulare gli effetti sul metabolismo e sulla salute complessiva.
Tipologie di digiuno controllato
Vediamo le differenze tra i metodi menzionati:
- il 16:8 consiste in un digiuno di 16 ore seguito da 8 ore nelle quali organizzare i pasti concessi. Nelle 8 ore di alimentazione quindi non si può mangiare in libertà in base al solo ascolto del proprio corpo, poiché si pareggerebbe il bilancio calorico. Uno dei maggiori limiti di questo metodo è la rapida assuefazione del corpo. I benefici in termini di metabolismo sono proporzionati all’entità del sovrappeso;
- il 5:2 stabilisce di mangiare 5 giorni a settimana e di digiunare negli altri 2 giorni. Quando si può mangiare è necessario seguire un regime alimentare equilibrato, con pasti regolari;
- il 24 ore stabilisce di astenersi dal mangiare per un giorno intero (ad esempio dalla colazione del giorno prima a quella del giorno seguente) per una volta a settimana o anche due volte non consecutive).
2. Dieta del digiuno intermittente, controindicazioni ⇧
Quali sono i rischi del digiuno intermittente? Se questa pratica può portare benefici come la perdita di peso e una migliore regolazione della glicemia, non è priva di potenziali effetti avversi. Tra gli effetti collaterali più comuni si annoverano:
- instabilità dell’umore e irritabilità, specialmente nelle prime fasi,
- problemi digestivi come gastrite o acidità dovuti a cambiamenti nell’assunzione di cibo,
- ipoglicemia, soprattutto in persone con diabete o disturbi metabolici.
I pericoli includono sbalzi di zuccheri nel sangue, stress psicologico e potenziale disturbo dell’equilibrio elettrolitico, che può influenzare funzioni organiche vitali. Le controindicazioni maggiori riguardano persone con preesistenti condizioni cliniche, come disturbi alimentari o cronici, che potrebbero aggravarsi con il digiuno.
Per chi è sconsigliato il digiuno intermittente?
Il digiuno controllato non è consigliabile per individui che necessitano di un apporto calorico e nutrizionale costante, come donne incinte o che allattano, bambini in crescita, anziani e persone con certe patologie croniche.
Quali sono i danni del digiuno intermittente?
A lungo termine, può portare a malnutrizione, perdita di massa muscolare e possibili disturbi del ritmo cardiaco, se non gestito correttamente. È importante infatti considerare cosa succede al cuore con il digiuno intermittente. La ricerca è ancora divisa, ma esistono indicazioni che il digiuno possa influenzare positivamente la pressione sanguigna e il colesterolo, d’altro canto i cambiamenti nel metabolismo possono provocare stress cardiaco iniziale.
3. Perdere peso con l’aiuto di professionisti qualificati ⇧
La supervisione di un nutrizionista è essenziale per chiunque voglia iniziare una dieta dimagrante e ipocalorica. Questo professionista può sviluppare un piano alimentare personalizzato che eviti carenze nutrizionali e supporti il benessere generale. Inoltre, la collaborazione con un personal trainer può essere fondamentale per creare un regime di allenamento complementare, che ottimizzi i risultati della dieta sia in termini di composizione corporea che di prestazioni fisiche.