Tendinopatia: strumenti efficaci per prevenirla quando ci si allena

La tendinopatia è una condizione debilitante che può influire notevolmente sul benessere quotidiano, specialmente per coloro che conducono uno stile di vita attivo. Tra i sintomi che possono segnalarne la presenza ci sono il dolore a spalle, gomiti, ginocchia e caviglie. I tendini vanno tutelati sia nei movimenti che caratterizzano le nostre attività di routine quotidiana sia quando si pratica sport.

In questo articolo, spiegheremo in cosa consiste esattamente questa condizione e come far passare una tendinopatia, con consigli pratici su prevenzione e trattamenti efficaci. Troverete anche un focus specifico sulla tendinopatia alla spalla, particolarmente comune.

Indice

1. Cos’è la tendinopatia?

Con questo termine si indicano diverse patologie del tendine, le quali si manifestano principalmente con dolore e disfunzione. Il disturbo può colpire qualunque tendine del corpo, ma è più frequente nelle spalle, nei gomiti, nelle ginocchia e nelle caviglie. Le cause principali della tendinopatia sono  i movimenti scorretti o ripetitivi, specialmente se fatti con un sovraccarico. Queste condizioni si verificano sia durante le attività quotidiane che nell’allenamento sportivo e possono portare a microlesioni e degenerazione del tendine.

2. Tendinopatia sintomi

Il dolore localizzato è spesso il primo segnale del problema e può essere acuto o sordo. Oltre a questo, tra i sintomi più comuni ci sono:

  • ridotta mobilità e rigidità al mattino o dopo periodi di inattività;
  • gonfiore nella zona interessata, provocato dall’infiammazione. Il gonfiore riguarda sia il tendine che i tessuti attorno ed è causato dal processo infiammatorio. Palpando la zona si sente una consistenza edematosa molle e calda;
  • debolezza della muscolatura relativa al tendine interessato dal processo infiammatorio.

Riconoscere tempestivamente questi sintomi è fondamentale per intraprendere un trattamento efficace e prevenire l’aggravamento della condizione.

Tendinopatia alla spalla

La tendinopatia alla spalla è particolarmente diffusa tra gli atleti che praticano sport che richiedono movimenti ripetitivi del braccio come nuoto, tennis, pallacanestro, pallavolo, padel, golf, motocross, crossfit e baseball ma anche sport ad alto impatto come rugby o sci. Questa condizione può seriamente compromettere la funzionalità della spalla, influenzando non solo le prestazioni sportive ma anche le attività quotidiane. Le principali cause sono quindi:

  • movimenti ripetitivi del braccio, specialmente se “overhead” (sopra la linea delle spalle) come quelli necessari per lanciare o nuotare, che possono sovraccaricare i tendini della spalla;
  • urti o cadute che colpiscono direttamente la spalla e possono causare danni ai tendini;
  • postura errata durante l’attività sportiva o quotidiana;

muscolatura non sufficientemente allenata che può causare stress aggiuntivo sui tendini, portando a infiammazioni e lesioni.

3. Come prevenire la tendinopatia durante l’allenamento

Per gli sportivi, la prevenzione di questo stato infiammatorio è possibile grazie a strategie mirate da seguire durante l’allenamento. Di seguito riportiamo alcuni suggerimenti pratici per evitare l’insorgenza di questa fastidiosa condizione ma ricordiamo che è opportuno rivolgersi a un personal trainer qualificato per predisporre un programma personalizzato sulla base delle proprie caratteristiche:

  • un riscaldamento completo, che include esercizi di stretching dinamico e mobilità articolare, è determinante per preparare i muscoli e i tendini allo sforzo;
  • apprendere e mantenere una tecnica di esecuzione corretta per ciascun esercizio riduce il rischio di sovraccarico tendineo. È utile lavorare con un istruttore o un fisioterapista per perfezionare la propria tecnica;
  • alternare diversi tipi di esercizi e attività fisiche evita lo stress ripetitivo su un singolo tendine, distribuendo il carico in modo uniforme;
  • concedersi il giusto tempo di recupero tra le sessioni di allenamento è fondamentale per permettere un corretto adattamento allo sforzo di muscoli e tendini;
  • includere esercizi di stretching statico e dinamico nella routine di allenamento migliora la flessibilità dei tendini e riduce il rischio di lesioni.

4. Come curare una tendinopatia?

Come si cura l’infiammazione ai tendini? È necessario un approccio integrato che può includere riposo relativo, fisioterapia, osteopatia e, in alcuni casi, interventi medici specifici. Un trattamento tempestivo e appropriato può prevenire la cronicizzazione della condizione. Alcuni rimedi tipici sono:

  • Sospendere immediatamente l’attività che ha generato il problema per interrompere l’evento stressante che sta causando l’infiammazione;
  • applicazione di ghiaccio. Nella fase acuta applicare il ghiaccio in modo intermittente permette di stimolare la circolazione e riassorbire il versamento;
  • farmaci antinfiammatori. Farmaci come ibuprofene o naprossene possono essere utilizzati per alleviare il dolore e l’infiammazione, sempre sotto consiglio medico;
  • Un programma di fisioterapia può includere esercizi specifici di rinforzo e stabilizzazione articolare, oltre a terapie manuali e strumentali per accelerare il recupero;
  • terapie avanzate. In alcuni casi, possono essere necessarie terapie come ultrasuoni o laserterapia per gestire l’infiammazione e il dolore;
  • Una dieta calibrata sull’introduzione di nutrienti con azione antinfiammatoria può supportare la guarigione;
  • ripresa graduale dell’attività sportiva. Superato il problema, si dovrà riprendere l’allenamento con esercizi di basso impatto e aumentare gradualmente l’intensità;
  • utilizzo di tutori. L’uso di tutori o fasce può fornire supporto ai tendini durante il recupero, riducendo il rischio di recidive; il loro utilizzo deve però essere attentamente calibrato da uno specialista del movimento, per evitare che si creino ulteriori compensi.

5. Quanto tempo dura una tendinopatia?

La durata di una tendinopatia può variare notevolmente in base alla gravità dell’infiammazione e alla tempestività del trattamento. In genere, quando è acuta può migliorare in poche settimane con il trattamento adeguato, mentre se è divenuta cronica può richiedere mesi di terapia per risolversi completamente. È fondamentale seguire un programma di recupero personalizzato e monitorare costantemente i progressi.

Quando una tendinopatia diventa cronica?

Questa patologia può diventare cronica quando i sintomi persistono per più di tre mesi nonostante il trattamento. La cronicizzazione può dipendere da diversi fattori, tra cui una mancata aderenza al piano terapeutico, una diagnosi tardiva o un ritorno troppo precoce all’attività fisica. In questi casi, è di grande importanza consultare uno specialista per una valutazione approfondita e un piano di trattamento personalizzato. I principali fattori di rischio per la cronicizzazione della tendinopatia sono 3:

  1. riposo insufficiente. Non dare ai tendini il tempo necessario per guarire può peggiorare la situazione;
  2. trattamenti inadeguati o incompleti;
  3. fattori biomeccanici come squilibri muscolari o instabilità articolari che possono contribuire alla persistenza del dolore.

6. CSP, esperti nel trattamento delle infiammazioni ai tendini

In conclusione, la prevenzione e il trattamento della tendinopatia richiedono una combinazione di conoscenze specifiche, tecniche appropriate e un approccio disciplinato all’allenamento e alla cura. Con la giusta attenzione, è possibile prevenire l’insorgenza di questa infiammazione e gestire efficacemente i sintomi, garantendo una rapida ripresa e il ritorno alle attività quotidiane e sportive. Vi invitiamo a contattare il Centro Salute Prevenzione per usufruire della consulenza dei nostri esperti.