Pseudoartrosi, cosa succede se un osso non si salda?

La pseudoartrosi si verifica quando una frattura non guarisce. Un osso in pseudoartrosi non riesce a formare il callo osseo che lo aiuterà a ricreare la stabilità tra i monconi ossei, nei casi invece in cui c’è un rallentamento di questo processo si parla di ritardo nella consolidazione.

Nelle condizioni di pseudoartrosi si verifica una condizione ben precisa: il corpo percepisce i frammenti dell’osso come elementi naturalmente separati quindi non tenta di riunirli alla struttura principale.

Indice

1. Cos’è la pseudoartrosi?

Possiamo definire la pseudoartrosi come una falsa articolazione. Solitamente, il corpo durante la guarigione di strutture ossee fratturate forma una serie di tessuti che costituiranno il callo osseo per riunire e stabilizzare le parti danneggiate. Se però tale saldatura non riesce ad avere luogo, si parla appunto della condizione di pseudoartrosi e questa si verifica per diversi fattori, come:

  • un’alterazione della vascolarizzazione,
  • la presenza di tessuto molle che si posiziona fra le parti ossee frammentate impedendone quindi il corretto consolidamento,
  • scomposizione di fratture, specialmente di ossa lunghe, non ridotte adeguatamente,
  • malattie croniche che ostacolano il naturale metabolismo osseo.

Poiché la patologia si sviluppa sulla base di una frattura che non riesce a guarire in maniera corretta, l’osso rotto si calcifica in modo errato. Può interessare diverse ossa, più frequentemente quelle lunghe, come quelle di gambe e braccia: femore, tibia, perone, omero, radio e ulna.

Cosa succede se una frattura non guarisce bene?

In alcuni casi il processo di guarigione è più lungo del previsto. È proprio quando questo non avviene nell’arco di 6-8 mesi che ci si trova di fronte a una pseudoartrosi, verificabile anche con immagini radiologiche che non mostrano miglioramenti nel tempo.

La patologia si può sviluppare sia sulle fratture trattate in modo conservativo tramite immobilizzazione sia in quelle trattate chirurgicamente mediante processi di osteosintesi (se il materiale utilizzato per quest’ultima finisce per rompersi).

Non è una problematica rara, ampi studi infatti hanno dimostrato che può interessare il 10% dei casi di frattura, a qualsiasi età e senza distinzione di sesso.

2. Quali sono le cause della pseudoartrosi?

Ci sono diverse cause che possono portare a tale situazione, oltre ai punti che abbiamo visto in precedenza:

  • l’età avanzata. Il processo di rigenerazione ossea è rallentato dalla presenza di osteoporosi e osteopenia; questi fattori rendono più difficoltosa la calcificazione della frattura,
  • la cattiva alimentazione. La mancata assimilazione di determinate sostanze necessarie a stimolare la calcificazione influiscono negativamente sul processo guaritivo,
  • eccessivo consumo di alcol,
  • disturbi del metabolismo,
  • consumo di nicotina. Il fumo ha effetti a livello circolatorio, interferendo quindi con il processo di guarigione dell’osso,
  • presenza di un’infezione,
  • sovrappeso o obesità,
  • problematiche della muscolatura nella zona della frattura,
  • riduzione di afflusso di sangue per cause patologiche,
  • immobilizzazione eseguita in modo non efficace. Se viene consentito il movimento tra i monconi ossei si ostacola la formazione del callo osseo,
  • esposizione alle radiazioni, possono rendere inefficace la calcificazione ossee,
  • dispositivi per il fissaggio applicati male.

3. Quali sono i sintomi della pseudoartrosi?

La problematica si può manifestare per diverse ragioni ma come rendercene conto? I sintomi sono simili a quelli dell’artrosi, quindi possono verificarsi stati febbrili, gonfiore, rossore, surriscaldamento della regione interessata, dolore e presenza di mobilità nella zona della frattura.

Esiste una diagnosi precoce?

Non ci sono misure di diagnosi precoce, però i ricercatori hanno individuato dei modi per individuare una guarigione ossea difettosa. Ad esempio con impianti intelligenti dotati di microelettronica in grado di trarre conclusioni sul corso della guarigione.

Oppure, con un esame del sangue che evidenzi la predisposizione, in modo tale da prendere eventuali precauzioni. Ancora, in futuro i campioni di tessuto che i medici esaminano potrebbero fornire informazioni sui fattori di rischio.

Si tratta di soluzioni futuristiche, ad ogni modo la regola generale è quella di tenere sotto controllo la frattura, solo così il medico potrà capire se sta guarendo correttamente. Più precocemente viene scoperta la pseudoartrosi e migliori saranno il decorso e la prognosi dopo il trattamento.

4. Come evitare la pseudoartrosi?

Se la causa della comparsa è dovuta a un trattamento sbagliato, si può modificare quest’ultimo, in tal modo la lesione guarirà. In alcuni casi è necessaria la chirurgia prima che insorgano complicazioni.

Se invece ci sono fattori di rischio diversi, bisogna controllarli a dovere. Fra questi menzioniamo diabete, infezioni, abuso di fumo, utilizzo di farmaci come il cortisone e grave anemia.

5. Cosa fare in caso di pseudoartrosi?

Si può intervenire chirurgicamente o con un trattamento di tipo conservativo. Nel primo caso viene stimolata la guarigione grazie all’inserimento di un chiodo, placche e viti, fili di Kirschner o l’applicazione di un fissatore esterno. Oppure, si crea un accesso nella sede della lesione per bonificare l’osso.

Se parliamo invece di trattamento conservativo, il trattamento è spesso lungo e richiede molta pazienza e le principali terapie per la pseudoartrosi sono:

  • le onde d’urto. Stimolano il tessuto osseo per favorire la ripresa del processo di consolidazione,
  • la magnetoterapia. Stimola la calcificazione mediante campi magnetici
  • CEMP ovvero campi elettromagnetici pulsati che erogano impulsi in grado di stimolare il processo di guarigione,
  • esercizi terapeutici.

Quanto tempo impiega un osso per guarire?

Per guarire da una frattura, l’osso impiega dalle sei alle otto settimane, tranne in casi particolari come fratture complicate o siti sfavorevoli. La frattura viene trattata con l’immobilizzazione oppure ricomposta con impianti. Ad ogni modo, non tutte le ossa che guariscono lentamente sono da considerarsi casi di pseudoartrosi.

6. Centro Salute Prevenzione: un valido aiuto contro la pseudoartrosi

Il nostro centro fisioterapico è specializzato in trattamenti mirati a risolvere il ritardo nella consolidazione delle ossa. Tramite l’esercizio terapeutico e le onde d’urto, la nostra equipe di professionisti interviene efficacemente, eliminando il dolore in breve tempo. Ogni soluzione viene studiata in modo personalizzato in base al paziente e alla problematica specifica, grazie a fisioterapisti e osteopati esperti, supportati da strumentazione all’avanguardia.