Problemi alimentari e cattive abitudini a tavola, ecco i più diffusi tra gli italiani

Il modo in cui ci si alimenta riflette sia le esigenze nutrizionali che il contesto culturale e sociale in cui si vive. In Italia la cultura del cibo è profondamente radicata, tuttavia l’incidenza di problemi alimentari è in aumento, spesso esacerbata da cattive abitudini a tavola. Il ruolo di un nutrizionista risulta fondamentale per correggere tali comportamenti.

In questo articolo vogliamo presentarvi i disturbi dell’alimentazione più comuni, evidenziando come le cattive abitudini alimentari possano evolvere in condizioni più gravi.

Indice

1. Che cosa sono i problemi alimentari

Con questa espressione si comprende un ampio spettro di condizioni, dalle semplici abitudini scorrette come il consumo eccessivo di zuccheri e grassi saturi fino ai veri e propri disturbi della nutrizione. Le abitudini alimentari poco salutari possono diventare problematiche quando sono persistenti e se compromettono la salute fisica o emotiva dell’individuo. La frequenza di pasti irregolari, il consumo abituale di fast food o junk food e l’assunzione insufficiente di frutta e verdura sono esempi di cattive abitudini che possono peggiorare nel tempo se non affrontate.

Quali sono i disturbi alimentari?

Vista la precedente premessa, dobbiamo approfondire cosa rientra nei disturbi alimentari. Si definiscono disturbi del comportamento alimentare (DCA) oppure disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA) e sono patologie di tipo psichiatrico. Un disturbo alimentare è caratterizzato da un rapporto malsano con il cibo, che si manifesta attraverso pratiche alimentari nocive. Tra queste pratiche, le più comuni sono l’evitamento del cibo, le abbuffate eccessive o i cosiddetti comportamenti di compenso delle calorie assunte, come il digiuno o l’esercizio fisico eccessivo. Gli effetti di questi disturbi vanno ben oltre il controllo del peso e possono influenzare profondamente la salute mentale, causando ansia, depressione e una distorsione dell’immagine corporea. Per questa ragione, quando i disturbi alimentari sfociano in problematiche patologiche è indispensabile l’intervento di un professionista specializzato quale lo psichiatra. Il nutrizionista potrà intervenire come supporto per elaborare un piano alimentare sostenibile che tenga conto di eventuali carenze di nutrienti dovute ai disordini alimentari, costruendo un percorso di rieducazione alimentare con l’obiettivo di migliorare il rapporto con il cibo del paziente.

Principali malattie associate ai disturbi alimentari

Le malattie associate ai disturbi alimentari includono:

  • anoressia nervosa. Si tratta di una percezione distorta del proprio corpo che porta a un rifiuto del cibo e a una paura irrazionale di ingrassare;
  • bulimia nervosa. Consiste in periodi di ingestione eccessiva di cibo seguiti da comportamenti purgativi come il vomito autoindotto;
  • disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder). Abbuffate regolari senza comportamenti compensatori, che possono portare a un significativo aumento di peso;
  • ortoressia. Ossessione per il cibo biologico o estremamente salutare;
  • pregorexia. Disturbo che si manifesta in gravidanza con un’eccessiva attenzione al controllo del peso corporeo.

2. Problemi alimentari e nutrizionista

Il nutrizionista svolge un ruolo fondamentale nella gestione del trattamento dei problemi alimentari. Attraverso un’analisi dettagliata delle abitudini del paziente a tavola, questo professionista può identificare modelli nocivi e lavorare per correggerli con un percorso costruito su misura, a seconda delle singole esigenze di ognuno. Il supporto di un nutrizionista può essere essenziale per educare il paziente a delle scelte alimentari sane e a un approccio equilibrato al cibo. Questo processo è spesso supportato da un team multidisciplinare, che può includere psicologi, medici e altri specialisti della salute. Gli esperti del nostro reparto della cura del movimento, ad esempio, si occupano di affiancare i pazienti che vogliono ritrovare un approccio equilibrato all’allenamento.

3. Ritrovare un rapporto sano col cibo

Affrontare i problemi alimentari richiede un metodo personalizzato, poiché le cause e le manifestazioni di tali disturbi possono essere molto diverse. Educare la popolazione sull’importanza di una nutrizione sana e su come riconoscere le cattive abitudini sarebbe il primo passo verso la prevenzione. Tuttavia, nei casi in cui i disturbi sono già presenti, è determinante un intervento specialistico multidisciplinare. I professionisti qualificati del Centro Salute Prevenzione sono in grado di accompagnare chi ne ha bisogno verso il recupero di un rapporto sano e bilanciato con il cibo.