Come riconoscere i sintomi della spondilosi cervicale

La spondilosi cervicale è una patologia degenerativa che coinvolge le vertebre cervicali, i dischi intervertebrali e le strutture circostanti come fibrocartilagini, legamenti e nervi. È una condizione progressiva, spesso legata all’invecchiamento, la quale può causare una serie di sintomi che influiscono negativamente sulla qualità della vita. Sebbene sia più comune tra gli anziani, può interessare anche persone più giovani a causa di fattori come cattiva postura, sovrappeso e traumi pregressi. Riconoscere il problema precocemente è essenziale per prevenire complicazioni e adottare un trattamento tempestivo.

In passato abbiamo affrontato la cura di questo problema se interessa il tratto lombare della schiena, mentre nell’articolo di oggi illustreremo in modo approfondito i segnali d’allarme, le cause, i fattori di rischio e i trattamenti disponibili per la cervicale.

Indice

1. Quanto è grave la spondilosi cervicale?

La gravità della spondilosi cervicale dipende dalla fase di avanzamento della patologia e dalla presenza di complicazioni come la compressione delle radici nervose o del midollo spinale. Nelle prime fasi, si può gestire con trattamenti conservativi come la fisioterapia e la correzione posturale, consentendo ai pazienti di condurre una vita normale. Tuttavia, se non trattata, la spondilosi può progredire e causare sintomi sempre più invalidanti. Nei casi più avanzati, la compressione nervosa può portare ad esempio a difficoltà motorie e disturbi dell’equilibrio. In queste situazioni, potrebbe essere indispensabile un intervento chirurgico per decomprimere i nervi e ripristinare la funzionalità motoria.

2. Quali sono i sintomi della spondilosi cervicale?

I sintomi variano notevolmente da persona a persona e dipendono dalla gravità della degenerazione e dalla presenza di compressione nervosa. Nelle prime fasi, i pazienti possono sperimentare solo un lieve fastidio o rigidità al collo, ma con il peggioramento della condizione, i sintomi possono intensificarsi e influenzare anche i movimenti della vita quotidiana. I segni più comuni includono:

  • dolore al collo che può irradiarsi dalle vertebre cervicali alle spalle e talvolta scendere lungo il braccio fino alla mano. Può essere costante o acuirsi quando si effettuano certi movimenti;
  • rigidità cervicale, soprattutto al risveglio o dopo essere rimasti seduti per lunghi periodi. Può limitare la capacità di girare o piegare il collo;
  • mal di testa, spesso localizzato alla base del cranio e provocato dalla tensione muscolare e dalla riduzione del flusso sanguigno conseguenti alla compressione cervicale;
  • formicolio o intorpidimento, che si manifestano frequentemente negli arti superiori, come braccia e mani, indicando una possibile compressione delle radici nervose;
  • debolezza muscolare, in particolare nei muscoli delle braccia e delle mani, che rende difficoltoso sollevare oggetti o svolgere attività quotidiane.

Spondilosi cervicale sintomi neurologici

Un aspetto particolarmente preoccupante è la presenza di sintomi neurologici. Quando la degenerazione cervicale influisce sulle radici nervose o sul midollo spinale, i pazienti possono manifestare vertigini, riduzione dei riflessi, perdita di equilibrio, difficoltà motorie o persino problemi di coordinazione. La comparsa di questi sintomi segnala un aggravamento della patologia che richiede un intervento rapido e mirato.

3. 5 principali cause e fattori di rischio

La principale causa di questa patologia è il processo di invecchiamento naturale. Con l’avanzare dell’età, i dischi intervertebrali, che fungono da cuscinetti tra le vertebre, perdono elasticità e si disidratano. Ciò porta a una riduzione dello spazio tra le vertebre e a una maggiore pressione sulle articolazioni, i nervi e i legamenti. Tuttavia, ci sono altri fattori che possono accelerare questo processo o favorire l’insorgenza della patologia, indipendentemente dall’età:

  1. postura scorretta. Il mantenimento di una postura non corretta durante le attività quotidiane, come l’uso prolungato di dispositivi elettronici o stare seduti a lungo senza adeguate attenzioni alla postura (lavorativa e non), possono favorire una posizione scorretta del capo sovraccaricando il collo, le spalle o indurre un’eccessiva pressione sulle vertebre cervicali. Una corretta postura lavorativa e l’utilizzo di dispositivi come il supporto lombare possono diminuire lo stress cronico sulle vertebre e sulle strutture che le circondano;
  2. attività fisicamente impegnative. Lavori o sport che richiedono un carico continuo sul collo e sulle spalle possono accelerare il deterioramento delle strutture cervicali. Sollevare pesi in modo scorretto, movimenti ripetitivi o traumi sportivi frequenti sono fattori che possono aumentare il rischio;
  3. traumi e infortuni. Incidenti stradali, anche avvenuti in passato, cadute o colpi diretti alla testa e al collo possono danneggiare le vertebre cervicali o i dischi intervertebrali, predisponendo a una spondilosi precoce;
  4. predisposizione genetica. Alcune persone possono avere una predisposizione ereditaria a sviluppare patologie degenerative della colonna vertebrale, con un rischio maggiore di spondilosi cervicale;
  5. sovrappeso e obesità. Il peso eccessivo mette sotto sforzo tutte le articolazioni del corpo, inclusa la colonna vertebrale, accelerando l’usura delle vertebre cervicali.

4. Come si cura la spondilosi cervicale?

Il trattamento della malattia può variare a seconda della natura, della serietà dei sintomi e del livello di compromissione delle strutture cervicali. Nei casi più lievi, il trattamento conservativo tramite la fisioterapia e l’osteopatia è spesso sufficiente per alleviare il dolore e migliorare la mobilità. Il Centro Salute Prevenzione offre una vasta gamma di terapie efficaci per gestire la spondilosi tra cui:

  • tecarterapia, che sfrutta le radiofrequenze per stimolare il microcircolo e favorire la rigenerazione dei tessuti. È particolarmente efficace nel ridurre l’infiammazione e il dolore, velocizzando il processo di guarigione;
  • onde d’urto, utilizzate per stimolare i tessuti profondi e migliorare il flusso sanguigno, riducendo le eventuali calcificazioni nelle articolazioni;
  • pancafit, uno strumento di allungamento in grado di favorire il rilassamento muscolare sul collo e migliorare la postura;
  • Delos Postural Proprioceptive System, un metodo innovativo che aiuta a migliorare l’equilibrio e la propriocezione. È particolarmente indicato per i pazienti che manifestano sintomi neurologici legati alla compressione del midollo spinale o dei nervi cervicali;
  • allenamento isoinerziale e percorsi di riabilitazione motoria con Desmotec, che permette di rafforzare i muscoli senza gravare sulle articolazioni, migliorando la stabilità in modo sicuro ed efficace;
  • esercizi posturali e di stretching indicati da un personal trainer e volti a migliorare la flessibilità e ridurre lo stress sulle vertebre cervicali.

 

Personalizziamo tutti questi trattamenti in base alle esigenze individuali del paziente, con l’obiettivo di alleviare il dolore, migliorare la mobilità e prevenire la progressione della patologia.

5. Intervenire precocemente

In conclusione, è possibile gestire questa condizione con successo se diagnosticata e trattata precocemente. Riconoscere i sintomi e adottare un approccio terapeutico personalizzato può fare una grande differenza nella qualità della vita del paziente, permettendogli di vivere senza dolore e con una buona funzionalità motoria.